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PUNTA S. GIULIANO DEVE RITORNARE
PATRIMONIO DI MESTRE
E’ da quasi cinquant’anni che Mestre sta conducendo la battaglia per recuperare il suo rapporto con la Laguna a San Giuliano! Dapprima contro il Piano Regolatore Generale del 1962, che in quell’area prevedeva un massiccio insediamento di edilizia economica e popolare; successivamente, a metà degli anni ’80, contro l’idea dell’allora Assessore all’Urbanistica, che ipotizzava di ubicarvi il nuovo campo di calcio comunale.
Fortunatamente le battaglie del compianto Piero Bergamo, affiancato da altre persone sensibili a queste problematiche, hanno allontanato lo spettro di una cementificazione di quello che da sempre è stato per Mestre il contatto fisico con la Laguna. Prova ne sia il fatto che in Punta San Giuliano ancora si conserva lo stabilimento balneare, costruito quando nelle acque lagunari ci si poteva fare il bagno. Il Parco, la darsena, la passeggiata lungo il canale, sono elementi irrinunciabili di questo processo e di auspicio affinché le acque ritornino limpide e pulite.
E’ quindi inaccettabile per Mestre che lungo quelle rive si confermi la localizzazione dei capannoni di attività sorte impropriamente in luogo inadeguato.
E’ improponibile che si vada a sacrificare una fetta consistente del parco ed uno dei suoi aspetti più importanti (la passeggiata lungo la riva) per accondiscendere alle pretese di attività che possono trovare altrove più consona localizzazione.
Se chi ha dato la stura a questa vicenda avesse posto più attenzione alla storia antica e recente di Mestre e avesse cercato di comprendere la ragione di tante battaglie per dare dignità alla Città, ora non si troverebbe nella incresciosa situazione di essere al centro di una querelle politica che lo indica come persona insensibile alle aspettative della cittadinanza e che mette fortemente in imbarazzo la maggioranza che governa il Comune.
Perché una cosa è certa: cinquant’anni di battaglie di una Città non possono essere cancellati nei cinque secondi di una improvvida firma.
E di questo il Sindaco ne dovrà tener conto.
Prof. Roberto Stevanato
Presidente